Il Direttore Generale della Stella #EBK Jacopo Giachetti ci racconta la nuova ambiziosa realtà: “Ci sono voluti anni per arrivare a questa organizzazione. Non ci poniamo limiti”

Siamo andati ad intervistare Jacopo Giachetti, Direttore Generale della Stella #EBK, nuova società di basket con sede a via del Baiardo 25, a Tor Di Quinto. Una realtà che tende all’Eccellenza in tutti gli ambiti, in particolare con l’Academy, un gioiello unico nel suo genere.

Buon pomeriggio direttore, il 2024 è stato un anno ricco di eventi importanti. L’inaugurazione del palasport EBK Arena e soprattutto la nascita di questa nuova realtà, la Stella #EBK. Ci racconta un po’ l’evoluzione di questo progetto?
Nasce dall’unione di parte della vecchia Stella Azzurra e di EBK di Armando Buonamici e Salvatore Iannicelli. Abbiamo creato questa Academy internazionale dove cerchiamo di reclutare i ragazzi più forti da tutte le parti del mondo, garantendogli il massimo a livello di staff. Abbiamo preso come allenatore Alex Finelli, che ha più di 30 anni di esperienza di Serie A e Zoran Todorovic, allenatore serbo di alcune nazionali giovanili del suo paese e che ha plasmato diversi giocatori che ora militano ad altissimo livello tra NBA ed Eurolega. Attorno a loro due abbiamo creato uno staff giovane con preparatori e tecnici preparatissimi per partecipare ai campionati giovanili più importanti (Eccellenza) e in più per fare una Serie B Interregionale con giocatori giovani, di cui 9 su 12 saranno ragazzi dell’Under 19. Abbiamo scelto questo campionato perché ci da la possibilità di far giocare i ragazzi stranieri in attesa di avere la formazione italiana (che è di 4 anni). Possiamo impiegarli tutti. Con l’aiuto di tre Senior. Il capitano Fanti che ha fatto tantissimi anni di A2. Diomede, che è un ragazzo che ha alle spalle diversi campionati vinti in categorie superiori. E poi Agbara, profilo molto interessante, che ha fatto anche un passaggio in Serie A con Udine qualche anno fa e ha poi proseguito il suo percorso in America.

L’ambizione di questa società  è testimoniata anche dalla scelta di puntare su personalità di spicco, con un certo background, come lei ad esempio, che ha un passato importantissimo da giocatore (fra le altre Virtus Roma, Olimpia Milano e la Nazionale Azzurra).
Ho cercato come direttore di circondarmi di persone con grandissima esperienza, che potessero far fare il salto di qualità a questi giovani. Noi abbiamo un liceo sportivo internazionale che i nostri ragazzi frequenteranno perché per noi è importante anche la scuola. Possiamo contare su Sigita Mostaviciute, che si occuperà della parte internazionale e creerà tutti i contatti per andare in giro per il mondo e reclutare talenti dall’Africa, dal Sud America e dall’Est Europa. Siamo sempre vigili per portare qui da noi talenti da far crescere e per dargli una possibilità a livello Senior. Possibilità che un po’ manca ai giovani di oggi.

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Un’iniziativa che possiamo definire unica nel suo genere, un progetto di respiro internazionale che offre una formazione a tutto tondo per i giovani cestisti. Quindi non solo dal punto di vista sportivo.
Ci sono stati anni di studi per arrivare a questa organizzazione. Vedendo anche come stanno andando le nazionali giovanili, dove si è smesso di investire soldi. Noi abbiamo invece deciso di investire molto partendo dai più piccoli. Si comincia con il minibasket dai 5 anni in su fino ad arrivare alla Serie B fatta con i ragazzi. Investiamo tantissimo su di loro affiancandogli professionisti di alto livello anche dal punto di vista sanitario. Cerchiamo di fornire l’eccellenza su tutto e di metterli nelle migliori condizioni possibili per esprimere il loro talento.

C’è una costola di questo progetto, che si chiama Factory Program, alla quale partecipano i ragazzi che decidono di venire a fare un percorso da noi. Gli viene creato un pacchetto ad hoc, dove è compreso l’alloggio in una villa prestigiosa all’interno del castello di Tor Crescenza. Frequentano la nostra scuola e seguono il percorso basket. Quindi abbiamo sia i giovani reclutati che i giovani del progetto Factory che insieme convivono. Si viene a creare una vera e propria famiglia, formata da persone di tante nazionalità diverse, che hanno la passione comune per il basket. Tante culture mixate che convivono in campo, ma non solo. Si respira un’aria bellissima.

Obiettivi per quest’anno e progetti a più lungo termine?
Andando a lavorare con i giovani l’intento è quello di iniziare da un punto e finire in un punto molto più alto. Coviamo l’ambizione di far bene per i campionati massimi giovanili. In ottica Serie B vogliamo testare i nostri giovani in una competizione per loro nuova, dove pensiamo di poterci togliere delle soddisfazioni, visto il talento dei ragazzi e l’esperienza dell’allenatore. Non ci poniamo limiti.

Andremo ad affrontare dei tornei internazionali importanti, a partire dal prossimo mese in cui ci recheremo in Lituania dove ci confronteremo con avversari prestigiosi. Abbiamo delle partnership con Dubai, con Doha, con la Serbia, dove porteremo i ragazzi ad affrontare i migliori club europei e mondiali in queste competizioni che fanno crescere loro dal punto di vista umano e di gioco. Andranno così a crearsi un bagaglio tecnico importante per il futuro.

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