Lo sfogo di Neroni, ex tecnico del Nettuno: “Ci sono tecnici che hanno fatto bene e che sono a spasso mentre altri allenano sempre”

Gianfranco Neroni
L’ex allenatore del Nettuno Gianfranco Neroni. © Nettuno Calcio

Una salvezza conquistata sul campo, quando tutto invece sembrava far pensare al peggio. Mister Gianfranco Neroni ha saputo guidare il Nettuno, nella parte finale dello scorso campionato, al tredicesimo posto nel Girone A, assicurandosi il mantenimento della categoria senza dover passare dai Playout. Un’impresa sportiva, festeggiata al netto delle tante difficoltà societarie, con l’ex presidente Tosoni in aperta polemica con i calciatori, sul campo della Boreale nell’ultima giornata di campionato. Partita finita 1-1, un punto a testa che ha permesso ai viola di andarsi a giocare gli Spareggi Nazionali per la Serie D, mentre i verdeblù, come detto, hanno centrato una salvezza che sa di impresa.

Da quel 7 maggio sono passati quasi tre mesi e molte cose sono cambiate. Gianfranco Neroni non è più il tecnico del Nettuno ed è in attesa di una nuova squadra, di una società che sia pronta a puntare su di lui, convinta da quanto recentemente fatto. Dalle parole del mister, intervistato da MYSP, traspare tutta l’amarezza per una situazione che ai suoi occhi è paradossale.

“Il discorso è sempre lo stesso: ci sono tecnici che hanno fatto bene e che sono a spasso, mentre altri, senza parlar male dei colleghi, che retrocedono o che vengono esonerati nel corso della stagione ma che allenano sempre. O sei appoggiato da qualcuno o non alleni. A me dispiace fare questo tipo di discorso, ma non è una grande novità. Questo è il problema, è come una sorta di circolo chiuso”.

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Mister, ma lei non ha sentito nessuno del Nettuno dopo quanto fatto nella scorsa stagione?
“Io non ricevuto nessuna chiamata dalla società, niente da nessuno. Il Nettuno tra l’altro è smembrato, perché tanti calciatori sono andati via. D’Auria si è accasato con il Racing Ardea, Piro all’Unipomezia, Sbordone alla Nuova Florida, Scardola alla Lodigiani. Io non è che abbia fatto grandi cose, certo l’anno scorso è stato un mezzo miracolo sportivo, ma purtroppo oggi è così: o sei appoggiato da qualcuno oppure rischi di restare fermo. Posso citare l’esempio di Alessio Ciardi, che ha stravinto il Girone B con il Sora facendo 90 punti, 26 partite vinte di seguito, e ora sta a spasso. Sono sempre i soliti nomi che girano, questa è purtroppo la verità. È vero che nel calcio non c’è riconoscenza, quello che hai ottenuto viene dimenticato, però insomma almeno un po’di rispetto. Ripeto: nonostante la salvezza della scorsa stagione, non ho ricevuto chiamate da nessuno. Certo, va detto che io non conosco la nuova società del Nettuno, non so chi sono”.

Quindi possiamo dire che Nettuno per lei è un capitolo chiuso?
“Non mi ha cercato nessuno, la squadra però iscritta alla prossima Eccellenza e siamo ormai a ridosso della nuova stagione. Se non mi hanno chiamato finora non penso che mi chiameranno adesso. Avranno il loro allenatore, i loro dirigenti, anche se non si sono ancora esposti. Non c’è nessun comunicato. Io penso che se ci fosse stato Tosoni avrei continuato, senza nessun tipo di problema. Molti allenatori però sono legati ai direttori sportivi e ognuno ha il suo”.

Ma non ha ricevuto nessuna chiamata, nemmeno da altre squadre?
“Un paio di squadre per la Juniores, ma al momento questo non m’interessa. Preferisco aspettare e vedere che succede nel corso della stagione. Io quello che dovevo dimostrare l’ho dimostrato l’anno scorso. Non lo dico per vantarmi, perché tanto è sotto gli occhi di tutti, ma più che altro per una questione di rispetto”.