Il difensore del Pomezia ha commentato il momento dei rossoblù in Eccellenza Lazio: “Ho trovato la stessa ambizione di 15 anni fa”

Eccellenza Lazio Pomezia
Il difensore rosso Andrea Costantini. © Pomezia Calcio 1957

Dominatore incontrastato del Girone A di Eccellenza Lazio il Pomezia si appresta ad affrontare il prossimo turno di campionato contro l’Academy Ladispoli. L’esperto difensore rossoblù Andrea Costantini ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni societari per fotografare il momento dei ragazzi di mister Gagliarducci.

Quando si è primi le sensazioni sono sempre ottime. Abbiamo avuto un paio di passaggi a vuoto dovuti al fatto che eravamo una squadra tutta nuova. Dobbiamo conoscerci meglio, ma piano piano stiamo diventando una squadra importante, quella che è stata costruita a inizio anno dal mister, dal direttore e dal presidente e da qui in avanti sicuramente vedrete il vero Pomezia. Torno dopo 15 anni qui, dove siamo arrivati addirittura in Serie C. Allora c’era il patron Di Mario che non ci fece mancare nulla e devo dire che adesso con il patron Bizzaglia trovo le stesse ambizioni, se non maggiori. Basta guardarci intorno per vedere quello che ha creato. Dal manto, dalle panchine, dallo spogliatoio. Ha investito tanto a livello strutturale e questo è solo un bene per una città come Pomezia. L’unica pecca è giocare a porte chiuse e questo comporta che ci dobbiamo trasferire per far entrare non solo i tifosi, ma anche i familiari nello stadio qua vicino di Torvaianica. Giocare con il pubblico aiuta, a livello visivo, ma non solo. Noi avevamo una curva che non si trova forse nemmeno in Serie D. Ma anche alzare gli occhi e vedere la famiglia, la fidanzata o i figli sugli spalti fa sicuramente piacere. Non so come siamo messi a livello burocratico, ma per trasferirci vuol dire che le cose probabilmente andranno per le lunghe. Venivamo da un momento difficile dovuto anche alla mancanza di qualche pedina fondamentale.

Non dimentichiamo che siamo stati per diverse settimane senza tanti calciatori importanti. Vorrei vedere una squadra senza 4-5 giocatori fondamentali e continuare comunque a fare risultati e a rimanere nei piani altissimi. Ad oggi con il rientro di tutti gli infortunati il mister avrà l’imbarazzo della scelta. Ecco perché dico che finalmente vedremo il vero Pomezia, perché saremo tutti a disposizione. Mi sento addosso il ruolo di leader e di persona carismatica, ma non sono il solo a dare l’esempio. Qui ci sono ragazzi che sono stati capitani ovunque. Capodaglio, Gasperini, Corsetti. Questa è la forza di quest’anno, avere delle persone carismatiche alle quali basta uno sguardo per intendersi. Noi sappiamo già la domenica cosa dobbiamo fare. Il fatto che la domenica io mi metta al centro del campo è una cosa che faccio da anni perché penso che parlare a fine partita, quando si vince, si perde o si pareggia, non serve a nulla, però noi lì ci diciamo tutto, le cose che sono andate e quelle meno. Quello è il nostro culto, il nostro cerchio. Una situazione che è solo nostra. Sono a tre gol, spero di segnare di più, pur non tirando i rigori. È una sensazione bellissima gonfiare quella rete“.

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